#PersonaggiStellari 3 – Exar Kun

Benvenuti a questo terzo appuntamento di #PersonaggiStellari! Oggi ci concentriamo su Exar Kun, Jedi caduto del periodo della Vecchia Repubblica e poi uno dei più grandi Signori dei Sith della storia. Ovviamente l’articolo fa riferimento all’universo Legends e le informazioni riportate non devono essere considerate canoniche (almeno nella loro parte riguardo al post-Endor).

Il personaggio di Exar Kun viene introdotto come spirito nella serie di romanzi Trilogia dell’Accademia Jedi di Kevin J. Anderson, in cui riveste il ruolo di antagonista e tentatore dei nuovi apprendisti di Luke. Fu proprio Kevin J. Anderson a decidere di andare ad esplorare la storia di questo Oscuro Signore dei Sith con la serie di fumetti de Le Cronache dei Jedi, iniziata con Cavalieri della Vecchia Repubblica, continuata con Gli Oscuri Signori dei Sith e Le Guerre dei Sith (dove si introduce appunto la figura di Exar Kun).

cronache jedi parte 3

Exar Kun era, prime di cadere nelle braccia del Lato Oscuro, il più promettente allievo del Maestro Jedi Vodo-Siosk Baas: furono proprio la sua sfrontatezza, la sua grande sicurezza nelle proprie capacità e la sua curiosità a spingerlo prima su Onderon (dove risposava lo spirito di Freedon Nadd visto nel primo volume delle Cronache) e poi su Korriban, il pianeta natale degli antichi Sith dove, per sopravvivere alle tremende prove a cui era stato sottoposto dagli spiriti Sith, abbracciò completamente il Lato Oscuro della Forza. Alleatosi con Ulic Qel-Droma, i due fecero scoppiare le Guerre dei Sith e Exar Kun irretì altri giovani Jedi, decimando l’ordine dei suoi maestri.

Quando le forze della Repubblica sferrarono l’attacco finale ai templi di Yavin, dove Exar Kun si era rifugiato, il Signore dei Sith riuscì a separare il suo spirito dal suo corpo mortale tramite antiche tecniche alchemiche Sith.

Il personaggio è molto interessante e anche molto umano: lo spinge principalmente una forte sete di potere e una spasmodica curiosità. La sua figura è però, fin dall’inizio, dipinta negativamente: Kun è molto arrogante anche nei confronti dei suoi compagni apprendisti. Il suo rapporto con Ulic è difficile: quest’ultimo ha sicuramente un maggior intuito militare e spesso rifiuta di ubbidire a certi ordini di Kun, che è invece molto più ossessionato con l’antica magia Sith.

Kun si dimostra anche estremamente mellifuo e convincente quando si tratta di portare i giovani apprendisti jedi al Lato Oscuro, tentandoli con esoteriche conoscenze.

Concludo questa breve presentazione del personaggio, sperando di avervi invogliato a leggerne di più su fumetti e libri con una piccola curiosità: è a Exar Kun che si deve la prima apparizione della spada laser a doppia lama. Un caso quindi di un oggetto dell’EU che influenzò la spada laser di Darth Maul in La Minaccia Fantasma.

Recensione Star Wars: Le Cronache dei Jedi parte 4 – “Redenzione”

redenzione

  • Titolo: Star Wars: Le Cronache dei Jedi – Redenzione
  • Edizione italiana: 2002
  • Autori: Kevin J. Anderson, Chris Gosset
  • Edito da: Magic Press
  • Edizione: 160 pp, colore
  • Prezzo: 10,50€, attualmente valutato sui 50€

Trama: Sono passati dieci anni dagli eventi della devastante Guerra dei Sith, Exar Kun è morto su Yavin e Ulic Qel-Droma è stato privato della sua connessione con la Forza da Nomi Sunrider, ora diventata una carismatica leader nella Repubblica e portavoce dei Cavalieri Jedi. Nomi ha indetto una grande convocazione di jedi nella stazione spaziale di Exis; Ulic invece si tiene a distanza dalle vicende della politica galattica, chiedendo al viaggiatore spaziale Hoggon di portarlo in un eremo dove possa isolarsi.

Figura principale, che mette in moto tutte le vicende, è Vima Sunrider, la figlia di Nomi che decide di trovarsi da sola un maestro per il suo apprendistato jedi, dal momento che la madre non sembra affatto interessarsene. Vima raggiungerà dunque Ulic a bordo della nave di Haggon e chiederà al disgraziato eroe di addestrarla. Ulic si mostrerà inizialmente schivo ma salverà Vima da una tremenda tempesta di neve e deciderà di addestrarla nonostante tutto. Vima, forte della dedizione presa dalla madre, imparerà in fretta le tecniche jedi e riuscirà anche a convincere Ulic che, anche senza la connessione con la Forza, può fare molto.

Nomi invece, venuta a sapere della fuga di Vima, chiede alla sua amica jedi Sylvar, la vedova di Crado (passato al lato oscuro sotto Exar Kun e Ulic), di aiutarla a recuperare la figlia. Nel volume la sottotrama di Sylvar è molto ben sviluppata e ben si coglie come la cathar stia intraprendendo il cammino del Lato Oscuro a causa dell’odio che nutre verso Ulic.

La vicenda si conclude tragicamente sul pianeta Rhen Var, l’eremo di Ulic e Vima: dopo che Ulic ha finalmente trovato la pace con sé stesso, grazie al periodo passato con la sua giovane apprendista, Sylvar lo attacca in preda alla rabbia.

Ulic però decide di non combatterla e le ricorda dei loro insegnamenti Jedi: Sylvar si libera dalla sua rabbia e interrompe l’attacco. Quando tutto sembra essersi risolto per il meglio, il pilota Haggon spara un colpo di blaster a Ulic, così da potersi vantare di essere stato l’uomo che ha ucciso Ulic Qel-Droma. Con il suo ultimo sospiro Ulic si redime completamente, svanendo nella Forza perché:

Ulic poteva non essere in grado di raggiungere la Forza, ma la capiva meglio di chiunque di noi… aveva il cuore di un Jedi.

Cosa mi è piaciuto?

Le emozioni e la psicologia dei personaggi: il fumetto è molto profondo sotto questo aspetto; l’introspezione psciologica è veramente molto ben curata in tutti i personaggi, principali e secondari.

L’assenza di un antagonista: dimostra che una storia, se buona, può anche non avere un antagonista. Lo scopo qui era mostrare l’evoluzione finale e il completamento della parabola di Ulic, scopo che  è stato magistralmente raggiunto. Certo, anche senza quest’ultimo capitolo, la saga delle Cronache dei Jedi sarebbe stata conclusa e perfetta ma sicuramente molto più oscura: riconosco che Redenzione semba una conclusione posticcia per dare il lieto fine a questa storia ma sicuramente il prodotto è valido.

Cosa non mi è piaciuto:

I disegni: i disegni in sé sono belli, tuttavia stonano molto con l’atmosfera del fumetto e sono anche estremamente diversi da quelli del resto delle Cronache.

Haggon: personaggio un po’ insulso a mio parere, non si capisce se ci fa o ci è.

Tott Doneeta: sembra lo abbiano aggiunto giusto per far ritornare uno dei protagonisti della serie originale, è utilizzato all’inzio in maniera provvidenziale e più avanti nella storyline di Sylvar ma se ne poteva fare assolutamente a meno.

VOTO FINALE: 7.5

Recensione Star Wars: Le Cronache dei Jedi Parte 3 – “Gli Oscuri Signori dei Sith” e “La Guerra dei Sith”

Siamo giunti alla terza e penultima parte del nostro viaggio attraverso le Cronache dei Jedi. Gli Oscuri Signori dei Sith e La Guerra dei Sith concludono le vicende incominciate con Cavalieri della Vecchia Repubblica in maniera molto tragica. Questi due volumi furono i seguiti diretti di Cavalieri, solo dopo la Dark Horse decise di esplorare l’antico antefatto della storia Sith nella bilogia de L’Età d’Oro dei Sith e La Caduta dell’Impero Sith: quando venne pubblicato Dark Lords of the Sith, nel 1994, il pubblico iniziava finalmente a conoscere cosa fosse un Signore Oscuro dei Sith, dopo che Vader e l’Imperatore erano stati presentati così tante volte. Gli Oscuri Signori dei Sith presentava dunque il fascino e il mistero di una civilità perduta e dei potenti fruitori del Lato Oscuro; La Guerra dei Sith invece svelava il primo conflitto sia campale che psicologico tra Lato Chiaro e Lato Oscuro.

Andiamo però con ordine e incominciamo a parlare del primo volume.

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  • Titolo: Star Wars: Le Cronache dei Jedi – Gli Oscuri Signori dei Sith
  • Edizione italiana: 1999
  • Autori: Tom Veitch, Kevin J. Anderson,  Chris Gossett, Art Wetherell, Pamela Rambo
  • Edito da: Magic Press
  • Edizione: 160 pp, colore
  • Prezzo: L 18.000, attualmente valutato sui 50€

Trama: la serie si concentra su due protagonisti maschili, gli jedi Ulic-Qel Droma (che già avevamo conosciuto in Cavalieri) e la new entry Exar Kun (il potente signore dei Sith che era stato introdotto come spirito nella serie di romanzi di Kevin J. Anderson Accademia Jedi), intraprendere, seppur per motivazioni diverse, la stessa strada: quella del Lato Oscuro della Forza. Nel Sistema dell’Imperatrice Teta, i giovani rampolli della famiglia reale del Sistema dell’Imperatrice Teta, che “si dilettano” di magia Sith, seguendo gli insegnamentio dello spirito di Freedon Nadd, hanno fondato la società segreta dei Krath per conquistare e dominare i sette mondi del Sistema. Ulic deciderà quindi di entrare nei loro ranghi, deciso più che mai a sconfiggere il Lato Oscuro dall’interno, ma restandone perdutamente soggiogato. Dall’altro lato della Galassia abbiamo il giovane e promettente apprendista Exar Kun, esperto nell’utilizzo della spada laser e curioso dei misteri degli antichi Sith. Sarà proprio questa sua curiosità a spingerlo alla ricerca di sempre maggiori conoscenze ed al definitivo abbraccio del Lato Oscuro. Nonostante i tentavidi dell’ordine Jedi, e soprattutto di Nomi Sunrider, innamorata persa di Ulic, di Qay-Qel Droma, suo fratello, dei suoi amici e del maestro di Exar Kun Vodo-Siosk Baas, i due jedi oscuri si incontreranno e si uniranno insieme, sotto la volontà dello spirito di Marka Ragnos, per ottenere il dominio della Galassia

Cosa mi è piaciuto?

I personaggi: La cosa che più sorprende, forse, di questa serie (e in particolare di questo volume) è che tutti i personaggi, dal protagonista Ulic-Qel Droma al generico Jedi che combatte contro i Krath, sono molto approfonditi: ognuno ha una sua propria psicologia, i suoi motivi e il narratore si focalizza su di essi nei momenti giusti. Notevole l’introduzione nell’EU di Mandalore e i suoi guerrieri, che porterà alla creazione di numeroso materiale su una delle culture più interessanti (a mio parere) di tutta la Galassia.

La narrazione: la scelta di ricorrere frequentemente ai riquadri rettangolari dove il narratore commenta quasi ogni vignetta è uno dei grandi segni distintivi della serie e a me piace particolarmente: i momenti più drammatici diventano ancora più memorabili grazie alle parole profonde del narratore. Sotto questo aspetto, inoltre, la traduzione è ottima.

Cosa non mi è piaciuto?

La discontinuità nei disegni: Gossett non riesce mai a finire un lavoro a quanto pare e quindi le ultime pagine della serie presentano un tratto diverso. La discontinuità non è così evidente come per Cavalieri ma, dal momento che gli artwork di Gossett sono molto ricchi e ben si sposano con l’ambientazione antica della Galassia, è un peccato avere questo cambio di tratto proprio sul finale.

VOTO TOTALE: 8.5


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    • Titolo: Star Wars: Le Cronache dei Jedi – La Guerra dei Sith
    • Edizione italiana: 1999
    • Autori: Kevin J. Anderson,  Dario Carrasco Jr., Rachelle Menache, Hugh Fleming
    • Edito da: Magic Press
    • Edizione: 160 pp, colore
    • Prezzo: L 18.000, attualmente valutato sui 50€

Trama: Exar Kun e Ulic-Qel Droma stanno lavorando seprati per giungere al loro comune obbiettivo: il primo raduna sotto di sé numerosi apprendisti jedi desiderosi di maggior potere mentre il secondo forma un vastissimo esercito, forte anche dell’appoggio di Mandalore l’Indomabile e i suoi guerrieri (che per la prima volta vengono mostrati nell’universo di Star Wars), da scagliare contro Coruscant, la capitale galattica. Exar Kun, infine decima dall’interno l’ordine Jedi, e lo pone di fronte alla potenza del Lato Oscuro. I due sith si spingono dunque alla conquista dei saperi nascosti nella Grande Biblioteca di Ossus mentre i Mandaloriani assaltano il pianeta Onderon e le sue besie alate. Su Ossus avverrà il confronto finale tra Ulic e suo fratello Cay e al termine della tragedia Ulic verrà privato completamente della sua connessione con la forza dalla jedi Nomi Sunrider. I jedi si radunano dunque su Yavin per sconfiggere definitivamente Exar Kun: la luna viene distrutta ma lo spirito del Signore Oscuro vivrà per sempre.

La saga si conclude, in maniera molto cupa e angosciante con un piccolo flashforward a due anni dopo: Ulic si reca su Yavin per capire cosa ne è stato di Exar Kun, ma mentre lo spirito di lui lo chiama perfarsi liberare, Ulic non è più in grado di sentire nulla.

(Piccola curiosità: la spada laser doppia, la cosiddetta saberstaff, viene introdotta per la prima volta da Exar Kun in questo fumetto, prima ancora di vederla nei film grazie a Darth Maul.)

Cosa mi è piaciuto?

I disegni: Carrasco dimostra uno stile molto simile a quello di Gosset e, anzi, lo arrichissisce di ombre e dettagli sopratutto nei volti, che acquisiscono una notevole espressività.

L’oscurità e la tragicità: Nel volume non c’è spazio per situazioni positive: è una scelta difficile da sostenere ma che conclude in maniera molto adulta la trilogia. Ogni personaggio ottiene un punto al termine della sua storia e tutto trova una sua, per quanto tragica e spesso violenta, soluzione.

Niente da notare tra le cose che non mi sono piaciute.

VOTO FINALE: 9

Recensione Star Wars: Le Cronache dei Jedi Parte 2 – I Cavalieri della Vecchia Repubblica

  • Titolo: Star Wars: Le Cronache dei Jedi – I Cavalieri della Vecchia Repubblica
  • Data di uscita: 1997
  • Autori: scritto da Tom Veitch, matite di Chris Gossett, Janine Johnston, David Roach, Tony Atkins, Denis Rodier
  • Edito da: Magic Press
  • Edizione: brossura, 160pp, colore
  • Prezzo: L. 20.000 – valutato attualmente tra i 20 e i 50€

Eccoci giunti alla seconda parte di questa lunga recensione (potete leggere la prima parte qui: https://starwarslibriecomics.wordpress.com/2015/03/15/recensione-star-wars-le-cronache-dei-jedi-parte-1-leta-doro-dei-sith-e-la-caduta-dellimpero-sith/), che sarà incentrata sul terzo volume (il primo ad essere pubblicato) della fortunata e squisita serie Cronache dei Jedi. Il libro contiene una miniserie di cinque numeri e un epilogo composto da altri due numeri e narra tre piccole saghe:

  • Ulic Qel-Droma e le Grandi Guerre di Onderon
  • La saga di Nomi Sunrider
  • L’insurrezione di Freedon Nadd

In totale, comunque, l’opera risulta essere troppo corposa per recensire anche un altro volume e mi pare il caso di dedicare più tempo all’opera che ha iniziato tutto. Proviamo ad inquadrare, prima di affrontare la trama, la genesi dell’opera.

Nel 1993, dopo il notevole successo di Dark Empire la Dark Horse Comics decide di tentare l’azzardo. Forti delle ottime capacità di scrittura di Tom Veitch, invece di affrontare subito il seguito di DE, la Dark Horse si lancia con un salto di 4000 anni nel passato appoggiandosi esclusivamente all’holocron jedi ritrovato in DE. Il successo fu immediato e Star Wars, improvvisamente, ottenne un ricco passato pronto per essere esplorato: tutte le produzioni successive ambientate in questa lontana epoca nascono infatti da questa serie a fumetti. I videogiochi KotOR I e II, la successiva serie a fumetti Knights of the Old Republic, il MMORPG The Old Republic, la saga di Darth Bane e molto altro materiale sono tutti eredi di questa serie.

La trama si articola sui due protagonisti inizialmente in maniera parallela: nella prima saga vediamo Ulic Qel-Droma e i suoi compagni padawan (tutti istruiti dal maestro Arca di Arkania) affrontare la loro prima missione da soli sul pianeta Onderon, dove da secoli si combatte una guerra tra la città di Iziz e un gruppo di Banditi Alati. I padawan dovranno salvare la principessa di Iziz, rapita dai banditi, prima di capire che si potrebbe risolvere la guerra con un accordo di pace. Il pianeta però, e la stessa famiglia reale, sono stati contaminati dal potere del Lato Oscuro quando, 400 anni prima, il Signore Oscuro Freedon Nadd prese il controllo della città.

Nella seconda saga, più intimista e riflessiva, seguiamo le vicende di Nomi Sunrider, moglie di uno jedi ucciso da alcuni ladri, che decide, suo malgrado, di seguire le orme del marito diventando padawan del maestro jedi bestia Thon. Nomi si scoprirà estremamente dotate nelle vie della Forza e soprattutto nell’arte della meditazione da battaglia.

I due protagonisti si incontreranno nella miniserie finale, in cui Ulic, Nomi e gli altri padawan dovranno combattere contro le forze del Lato Oscuro sul pianeta ed affrontare lo stesso spirito di Freedon Nadd. La serie si conclude poi con un ottimo cliffhanging per il volume successivo,

Cosa mi è piaciuto?

L’atmosfera: in una parola, la si potrebbe definire fiabesca. L’espediente narrativo dell’holocron, presente all’inizio del volume, aumenta ancora questa sensazione da “raccontami una storia”. Il fiabesco è anche trasmesso dalla vicenda del salvataggio della principessa su Onderon, dalla città fortificata, dalle bestie alate. Inoltre il passato della saga è un periodo che mi affascina molto e qui si respira fortemente un’aria di antichità (anche se di meno rispetto a L’età d’oro dei Sith – del resto sono passati anche dieci secoli).

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I personaggi: nonostante il grande numero di personaggi, ognuno ha modo di essere ben definito e di avere il suo momento personale. Ogni personaggio, insomma, è carico di una propria identità. La migliore è sicuramente Nomi Sunrider, anche grazie all’impostazione della sua saga, intimistica e ricca di momenti di riflessione.

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Il Lato Oscuro: che si mostra molto potente e consumante. Il personaggio di Freedon Nadd è anche ben caratterizzato grazie alla frequente comparsa del suo spirito.

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Cosa non mi è piaciuto?

I disegni: non tanto il tratto in sé, quanto una mancanza di uniformità nel volume. Ci sono stati infatti vari avvicendamenti tra le mani che disegnarono la serie. La vicenda di Ulic-Qel Droma è stata tutta realizzata dallo stesso disegnatore per entrambi i numeri, la saga in tre parti di Nomi Sunrider, invece, subisce uno stacco tra il primo e gli altri due numeri (stacco secondo me in positivo come disegno ma che sotto un altro aspetto, altera completamente il personaggio di Nomi). L’epilogo con l’insurrezione di Freedon Nadd è stato ancora disegnato da altri: Ulic diventa un personaggio leggermente più oscuro rispetto a prima, Nomi torna alle sue fattezze originarie ma più carine. I cambi di stile si possono sostenere ma sicuramente non aiutano il lettore e, anzi, lo spaesano un po’.

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Fase 1 aka “megera”

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Fase 2 aka “renoir”

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Fase 3 aka “spacco i culi”

VOTO COMPLESSIVO: 9.5

Recensione Star Wars: Le Cronache dei Jedi Parte 1 – L’età d’oro dei Sith e La caduta dell’Impero Sith

Dopo la fruttuosa esperienza di Cartoomics, che mi ha fatto entrare in possesso di una rara copia de L’età d’oro dei Sith, ovvero il primo volume della storica serie delle Cronache dei Jedi, ho deciso di recensire l’intera epica saga scritta da Kevin J. Anderson e Tom Veitch. A causa della lunghezza della stessa, ho preferito dividere la recensione in tre parti, ognuna delle quali si concentrerà su due miniserie.

Partiamo però con una grande introduzione alla saga delle Cronache dei Jedi:

Nel 1994 Kevin J. Anderson, prolifico autore di romanzi spin-off di celebri film e telefilm di fantascienza, scrive la trilogia Accademia Jedi, in cui Luke incontra, sul tempio di Yavin, lo spirito del potente Jedi Oscuro e Signore dei Sith Exar Kun.
Il fascino del personaggio portò Anderson, insieme al solito nume tutelare del fumetto starwarsiano Tom Veitch a sviluppare parallelamente una minserie a fumetti dal titolo Cavalieri della Vecchia Repubblica, nella quale si racconta proprio la storia di Exar Kun, ambientate nel 4000 BBY.
Dopo aver costruito una trilogia splendida: costituita, oltre a Cavalieri della Vecchia Repubblica, anche da Gli Oscuri Signori dei Sith e da Le guerre dei Sith, Anderson decide di buttarsi sulla costruzione di due miniserie prequel L’età d’oro dei Sith e La caduta dell’Impero Sith, ambientate un altro millennio prima di Cavalieri della Vecchia Repubblica e che mostrano l’Impero Sith delle origini, come mai era stato fatto prima, e il suo primo fondamentale incontro/scontro con la Repubblica.
Le serie verranno pubblicate in Italia dalla Magic Press e presto questi volumi diventarono, per qualche misterioso motivo, introvabili: sono credo il Santo Graal dei fumetti di Star Wars. Forse su eBay a circa un centinaio di euro potreste trovarli.


  • Titolo: Star Wars: Le Cronache dei Jedi – L’età d’oro dei Sith
  • Data di uscita: 1999
  • Autori: Kevin J. Anderson, Chris Gossett, Dario Carrasco Jr.
  • Edito da: Magic Press
  • Edizione: brossura, 160pp, colore
  • Prezzo: L. 18.000 – valutato attualmente tra i 70 e i 100€

5000 anni prima degli eventi visti nella trilogia originale, la Vecchia Repubblica si trovava in un periodo fiorente e di continua espansione, nel quale nuovi pianeti venivano colonizzati e nuove rotte iperspaziali venivano scoperte da intrepidi esploratori.
Gav e Jori Daragon sono fratello e sorella, orfani (i loro genitori sono morti portando soccorso alle forze dell’Imperatrice Teta, durante la guerra di unificazione del sistema di Koros) e senza alcun ricchezza se non la nave che i loro genitori gli hanno lasciato, la Starbreaker 12. I due si avventureranno in un rischioso tragitto spaziale sperando di poter trovare una rotta commerciale che, una volta tracciata, garantirà loro enormi profitti. Finiranno però, in maniera rocambolesca, sul pianeta Korriban, base segreta dell’Impero Sith, dove l’Oscuro Signore Marka Ragnos è appena deceduto. Il legittimo successore, Ludo Kressh, viene detronizzato dall’ambizioso Naga Sadow, che vuole far tornare l’impero Sith agli antichi splendori, conquistando tutta la Galassia. Per raggiungere il suo obiettivo sfrutterà i due fratelli appena giunti sul pianeta, intrappolando Gav, e lasciando che Jori torni a chiedere aiuto, così da poter seguire il suo tragitto e giungere fino al cuore della Repubblica, mentre cercherà di sbarazzarsi delle fazioni a lui ostili tra i Sith.

Cosa mi è piaciuto?

La caratterizzazione dell’epoca storica: l’aspetto veramente interessante di questo volume è la descrizione della società e della tecnologia antica nell’universo di Star Wars. Osserviamo spade laser con i cristalli in vista, collegate tramite cavi a delle batterie legate alla cintola, le navi spaziali vengono ormeggiate negli spazioporti con delle normali cime. I vestiti sono antiquati e le città pure. Descrizioni molto belle sono anche quelle del faraonico Impero Sith, che presenta veramente tendenze di stampo egiziano.

goldenage1I disegni: rendono perfettamente l’idea di antichità che pervade il volume. Sono definiti e dettagliati quando servono, vaghi quando devono essere vaghi, pur lasciando una vivida impressione del periodo e in grado di ammaliare il lettore.

Il cliffhanging finale: la vicenda cresce in maniera graduale, inizia sicuramente un po’ lenta, forse troppo, ma si velocizza ben presto e ti lascia proprio quando la Grande Guerra Iperspaziale sta per iniziare. Il secondo volume è perciò legato al primo in maniera indissolubile.

Cosa non mi è piaciuto?

I colori: troppo sbiaditi e chiari per una vicenda invece profondamente oscura, fatta di intrighi, lato oscuro, antiche magie e rituali. Avrei preferito tinte più scure e vivide.

Il volume, pur essendo molto curato e dotato di un grande fascino per ogni appassionato, ha però alcune pecche: non le ho riportate tra le cose che non mi sono piaciute perché non sono sicuramente così fondamentali per la riuscita della storia. I protagonisti e i coprotagonisti (eccetto Odan-Urr, conosciuto nel precedente Cavalieri della Vecchia Repubblica e di cui qui si scopre l’interessante giovinezza e le sue insicurezze di giovane cavaliere jedi) non brillano per novità o introspezione psicologica. Va già meglio per gli antagonisti Sith e il conflitto tra innovatori (Naga Sadow) e conservatori (Ludo Kressh).

VOTO TOTALE: 8.0


  • Titolo: Star Wars: Le Cronache dei Jedi – La caduta dell’Impero Sith
  • Data di uscita: 1999
  • Autori: Kevin J. Anderson, Dario Carrasco Jr.
  • Edito da: Magic Press
  • Edizione: brossura, 160pp, colore
  • Prezzo: L. 18.000 – valutato attualmente tra i 70 e i 100€

Jori cerca di trovarsi al cospetto dell’Imperatrice Teta, per convincerla dell’arrivo dell’esercito Sith, ormai non più un semplice mito; una volta raggiunta l’Imperatrice, Jori la informa che i Sith si stanno preparando a sferrare un attacco alla Repubblica. Una volta preparata la controffensiva, la guerra con l’esercito Sith ha inizio, combattendosi in terra e nello spazio.

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